LA STORIA DI GIUSEPPE

GIUSEPPE SCILEF – ISTRUTTORE

È il vicepresidente dell’associazione Kids Kicking Cancer Italia dal 25 febbraio 2017, e istruttore volontario dal 2012. Si è avvicinato al karate nel 1974 e da allora non ha mai smesso di praticare questo sport di cui, nel 1982, è diventato maestro, convincendosi sempre più che questa disciplina può avere risvolti benefici sulla salute del corpo e dell’anima perché è un modo per educarsi all’autocontrollo.

Per vivere, gestisco la mia azienda di autotrasporti, che ha sede ad Agrate Brianza, e la sera insegno karate nella mia palestra. I miei allievi sono soprattutto bambini.

Dal 2012 sono istruttore per Kids Kicking Cancer e, periodicamente mi reco nei reparti pediatrici degli ospedali, dove insegno ai bambini a vincere lo stress, controllare il dolore e a combattere la malattia con l’aiuto delle arti marziali.

Il mio incontro con l’associazione KKC Italia è avvenuto per caso. Una sera come altre, mi ritrovo a navigare su internet alla ricerca di colleghi con cui condividere le mie idee in merito al karate, aggiornamenti e spunti per migliorarmi o per introdurre nuove attività in palestra. Curiosando fra le pagine di Facebook, vengo colpito da una foto che, lo scoprirò poi, mi condurrà a Kids Kicking Cancer ma, prima di avere il tempo di capire esattamente di che cosa si tratti, svanisce nella rete. Non so perché sono stato spinto a vincere il sonno e a decidere di ritrovarla… forse perché ho intuito che quella foto mi avrebbe portato a coronare un sogno che ho inseguito per anni: aiutare le persone attraverso la disciplina che insegno, il karate. Così trascorro un’intera notte sul web, finendo per approdare alla neonata associazione Kids Kicking Cancer Italia, con la quale prendo contatto. Scopro che stanno cercando volontari per avviare il primo corso di istruttori KKC da introdurre nel reparto pediatrico dell’ospedale pediatrico romano Bambino Gesù. Senza stare a rifletterci su troppo, vado a Roma. Qui mi ritrovo insieme ad altri 30 candidati. Giancarlo Bagnulo – attuale presidente di KKC Italia – e io fummo i primi a conseguire il diploma di MAT al termine del corso teorico condotto da Marc Tano Palermo. Da allora non abbiamo mai smesso di lavorare per Kids Kicking Cancer. Io mi reco periodicamente negli ospedali di Pavia e Brescia e, da pochissimo, vado anche a Milano. Qui, per il momento vado soltanto una volta al mese, il mercoledì, grazie all’iniziativa di due simpatici fisioterapisti che lavorano al reparto pediatrico presso l’Istituto dei Tumori di Milano. La mia esperienza è magnifica, splendida, straordinaria. Riesco sempre a ottenere una risposta positiva dai bimbi e ragazzi malati. E anche dai loro genitori. Quando arrivo in ospedale, mi presento ai miei allievi-pazienti di KKC in karategi e inizio la lezione partendo dal saluto, accompagnato dal mantra Power Peace Purpose, che è alla base della filosofia di KKC, per proseguire con alcuni fondamenti del karate e la respirazione diaframmatica. Questa serve a incamerare energia e a rilassarsi prima della “visualizzazione”, un esercizio di rilassamento chiamato anche “meditazione”, con cui in genere concludo le mie lezioni. Affinché la “visualizzazione” dia dei benefici, sto molto attento ad adeguare le mie parole a chi mi trovo davanti: un piccolino lo guiderò fra le nuvole, come fosse un palloncino; uno più grande lo porterò a correre su un prato, a fare una nuotata nell’acqua fresca o qualsiasi altra situazione che riterrò più opportuna in quel momento. Alla fine di una “visualizzazione” che feci a un bimbo di 6/7 anni, da poco ricoverato, gli chiesi: “Dove sei andato?”. “Sono andato a comperare le armi.” “Quali armi?” “Una mitragliatrice con tantissime munizioni per sconfiggere il male.” Non credo di dover aggiungere altro… Con Gaia, invece, ho avuto la grande soddisfazione di riuscire a farla stare meglio e sicuramente a scrollarle di dosso quella comprensibile paura che accompagna chi è molto malato e deve affrontare terapie invasive e pesanti da sopportare. Durante un esercizio di rilassamento l’ho portata a cavalcare… In quella occasione, aprendo gli occhi, mi ha detto: “Ero su un cavallo bianco e galoppavo nel buio senza paura…”. Gaia ha ottenuto la cintura gialla ed è diventata a tutti gli effetti un “piccolo eroe” del Circolo degli Eroi di Kids Kicking Cancer. Anche lei ora è pronta a diffondere al mondo il messaggio: Power Peace Purpose.